Viviamo in un paese in cui pezzi dello Stato sono attualmente sotto processo per aver falsificato alcune intercettazioni con l’obiettivo di manipolare le prove per accusare ingiustamente il padre di un politico, che all’epoca era capo del governo.
E in cui – per ordine della magistratura – chi aveva finanziato in modo del tutto lecito (con ricevute, bonifici ecc) il partito di quel politico venne svegliato all’alba da una retata come quella che si fa per terroristi e mafiosi, ed ebbe computer e telefonino sequestrati per giorni. Un atto che oggi la Cassazione, dopo averlo annullato, demolisce con parole di fuoco.
È del tutto irrilevante chi fosse quel politico, se vi stia simpatico o meno e se vi piacciano o no le sue idee sull’Italia.
La cosa che fa veramente paura è che tutto questo sia potuto accadere senza che nessuno si sia veramente indignato, e che anzi abbia voluto sfruttare quanto accaduto per fini di lotta politica.
Cerchiamo di non dimenticare mai che la forza della nostra democrazia è il bene supremo da tutelare sempre, al di là di ogni competizione politica.