Intervista a Il Corriere della Sera
Il premier Conte avrebbe offerto un corposo rimpasto di governo e un patto di legislatura. Può bastare per scongiurare la crisi?
“Italia Viva non sta facendo tutto questo per avere qualche ministro o sottosegretario in più, altrimenti – risponde Luigi Marattin, presidente della commissione Finanze alla Camera e deputato di Iv – sarebbe tutto già finito da un pezzo, mi creda. E in merito ad un patto di legislatura è quello che dovevano fare i tavoli del programma che si sono riuniti negli ultimi due mesi. E che non sono arrivati assolutamente a nulla.”
Lei più volte ha chiesto un governo e una politica economica all’altezza. Perché Conte e Gualtieri non lo sarebbero?
“Non sono giudizi personali, rispetto e stimo entrambi. Ma è l’azione di politica economica che sembra arrancare. Su dossier come riforma fiscale, Alitalia, Autostrade, riforma ammortizzatori sociali, post Quota 100 c’è stallo completo. Molti altri, a cominciare dal Mes sono fermi per bugie ideologiche non degne di un governo di una potenza industriale. E leggo sul vostro giornale che il Ministro dell’Economia considera ancora attuale la stima di crescita del Pil 2021 del 6% quando Banca Italia stima 3,5% e la commissione Ue il 4,1%.“
La verifica di una maggioranza è ormai un’operazione di logoramento che prosegue da settimane. Non ne avvertite l’inopportunità?
“Le confesso che avverto di più un’altra inopportunità: tornare, dopo il Covid, a crescere appena dello zero virgola, scoprendo che il Recovery fund è stato sprecato”
Il nuovo piano sembra accogliere le vostre richieste. Cos’altro contestate?
“Le cito alcune nostre domande tuttora senza risposta. Nelle linee guida c’è scritto che le risorse del Recovery fund sono 196 miliardi. Eppure nella tabella sono previsti impieghi per soli 188, tra sussidi e prestiti. Per le politiche attive sono previsti 6,6 miliardi, ben 4 in più rispetto alla prima bozza. Resta da chiarire se servono alla formazione professionale o a perpetuare il fallimento dei navigator.”
Cosa manca al Recovery per avere il beneplacito di Italia Viva?
“Il Recovery deve essere un piano industriale di ristrutturazione di un Paese la cui produttività è ferma da 25 anni”
Per gestirlo serve un ministro ad hoc o un pool di esperti?
“Entrambi. Serve un’autorità politica ben identificata, e una struttura di missione che raccolta il meglio della Pubblica Amministrazione, e non esterna ad essa come è stato prospettato nell’ipotesi che ci è stata consegnata.”