Intervista a La Stampa
Superamento dell’Irap, revisione dell’Iva e taglio del cuneo. Le priorità della delega fiscale annunciate dal ministro Daniele Franco combaciano con quelle indicate da Camera e Senato. Il presidente della commissione Finanze di Montecitorio ed esponente di Italia Viva, Luigi Marattin, è soddisfatto, ma chiede che vengano destinati più soldi alla riforma e propone di azzerare subito l`Irap alle partite Iva. Lo stop all`Irap rischia di creare problemi di gettito alle regioni e alla sanità?
«Dire che il gettito di 15 miliardi dell`Irap del settore privato finanzi i 121 miliardi del fondo sanitario nazionale è una forzatura. In ogni caso il mancato gettito deve essere coperto, così come deve essere preservata l`autonomia impositiva degli enti territoriali. L`unica conseguenza sarà che verrà eliminata una tassa che grava su lavoro e capitale, le due determinanti, assieme alla produttività, della crescita».
Franco ha prospettato una razionalizzazione dell`Iva.
«Condivido. È arrivato il momento di mettere in discussione le quattro aliquote Iva e soprattutto l`attribuzione di beni e servizi alle differenti aliquote, risultato di decenni di politiche particolariste e non coordinate. Ecco perché abbiamo chiesto al governo una rivisitazione complessiva dell`Iva».
Sull`Irpef il ministro non ha preso posizione: meglio la riduzione degli scaglioni o il modello tedesco dell`aliquota continua?
«Non solo io, ma le Commissioni hanno indicato una chiara preferenza per il modello a scaglioni. Un sistema in cui è un computer a dirti quanto devi pagare di tasse, perché dietro c`è una funzione complicatissima, non è il massimo della trasparenza e dell`accountability di cui abbiamo bisogno».
Le coperture stanziate ammontano a tre miliardi di euro, non è poco?
«Sicuramente, ma il ministro ha specificato che va aspettata la revisione del quadro macroeconomico tendenziale, al momento incerto. Intanto lancio una proposta. I tre miliardi già disponibili sul 2022 sono giusto quello che serve per abolire l`Irap sui professionisti, società di persone e ditte individuali, scaricando poi sull`Ires, invece, il gettito Irap delle società di capitali. Lo possiamo fare subito».
Nonostante il tax gap da 80 miliardi la lotta al sommerso sembra in secondo piano.
«A pensarla così sono solo quelli che sono rassicurati da slogan e invettive contro l`evasione. Strillare quanto è brutta l`evasione fa sentire meglio alcune anime belle, ma non risolve il problema. Nel nostro documento ci sono proposte precise: estensione a tutti della fatturazione elettronica, utilizzo delle banche dati, risoluzione dei problemi di compatibilità con la privacy, nuovo patto tra Stato e contribuenti».
Draghi ha annunciato che la delega slitterà ad agosto. C`è un problema politico?
«No, solo un ingolfamento dovuto al fatto che questo governo sta lavorando molto e bene. E giustamente vuole avere il tempo necessario prima di varare un provvedimento. Il problema politico, piuttosto, sarà un altro. Nei prossimi mesi dovremo decidere come impiegare le risorse non del Pnrr che si renderanno disponibili da qui a fine legislatura. I candidati sono almeno tre: pensioni, ammortizzatori sociali e fisco. La maturità di questa maggioranza si misurerà dalla capacità di scegliere una tra queste opzioni e dedicarle tutte le risorse disponibili, invece che disperderle come al solito».