Ieri il Mef ha diffuso l’ultimo aggiornamento dei dati sull’evasione fiscale e contributiva. In allegato la tabella principale.
Nel 2014 era 109,268 miliardi.
Nel 2019 – ultimo dato disponibile – era 99,273 miliardi.
Vale a dire una diminuzione di 10 miliardi esatti, pari a poco più del 9%.
Di questi 10 miliardi, 7,8 (quindi ovviamente il 78%) derivano dalla riduzione dell’evasione Iva, dovuta molto probabilmente all’introduzione e graduale diffusione degli strumenti del fisco elettronico (in primis la fatturazione elettronica) voluta dal governo Renzi.
Come aspetto negativo, vediamo invece un aumento dell’evasione Irpef: sia da lavoro dipendente irregolare che – soprattutto – da lavoro autonomo. A testimonianza che il cammino per sradicare la piaga dell’evasione è ancora immensamente lungo.
Tuttavia è francamente incredibile vedere come, in queste ore, si fatichi a riconoscere un buon risultato quale è l’abbattimento di quasi il 10% l’evasione fiscale in 5 anni.
Chi dice che è troppo poco (ma pensa), chi nega i dati (controllabili da tutti su internet: googlate “Relazione sull’Economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva: aggiornamenti per gli anni 2014-2019”).
In queste ore poi, i sindacati che hanno proclamato lo sciopero generale (a corto di argomenti in materia fiscale) ripetono ossessivamente che scioperano perché “non ci sono mai parole contro l’evasione fiscale!”.
Hanno ragione. Noi preferiamo i fatti. Magari graduali, ma fatti.
Per le parole e basta ci sono già tanti esperti, a quanto pare.
Dopo il grafico, un commento ai nuovi dati sull’evasione
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