QUALCHE RIFLESSIONE.
1) La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è un’ottima notizia: non solo perché si tratta di una persona di assoluto valore nazionale e internazionale, ma anche perché fornisce alle istituzioni italiane (tutte) il bene più prezioso di cui possiamo disporre ora: la stabilità. E non era un risultato scontato.
2) il punto 1) assume ancora più valore se consideriamo che in questa settimana in molteplici occasioni abbiamo rischiato di eleggere o persone non all’altezza o persone di assoluto valore ma che tuttavia, per la funzione ricoperta, avrebbero rappresentato una distorsione istituzionale non da poco.
3) l’onestà intellettuale è una caratteristica preziosa anche se forse rara: ma essa consentirà di riconoscere, anche a coloro che lo avversano in modo particolarmente acceso, che il punto 2) e’ merito pressoché esclusivo di Matteo Renzi. Che potrà avere tutti i difetti che volete, ma ha dimostrato ancora una volta di avere coraggio e visione. Soprattutto nel momento in cui altri “leader” politici andavano in giro per Roma a cercare il candidato.
4) pur senza dimenticare quanto detto nel punto 1), personalmente evito di celebrare con particolare enfasi quanto avvenuto. Faccio parte di coloro, infatti, che ritengono quello che è successo questa settimana uno spettacolo – l’ennesimo – non particolarmente edificante offerto da questo parlamento e da questa classe politica.
5) nonostante quello che si sente in queste ore, sono ragionevolmente sicuro che la politica italiana avrà la tentazione di “cancellare” questa settimana, ripartendo da lunedì come se essa non fosse mai esistita. Invece spero che qualche lezione possa essere appresa – e che possa produrre conseguenze tangibili nei prossimi mesi – sia sul piano politico che su quello delle riforme istituzionali.
Nient’altro, per ora. Se non un “grazie” al Presidente Mattarella, magari accompagnato da un “ci scusi”.
In caso va bene anche sussurrato, a bassa voce.