Intervista di Francesco Boezi, per il Giornale – 29.06.2022
Presidente Luigi Marattin, un’altra pace fiscale?
«Si tratta di un primo passo per la costruzione di un nuovo rapporto tra fisco e contribuente. Il fisco rende estremamente più semplice ed estesa la possibilità di rateizzare i debiti fiscali; in cambio se non paghi le rate, perdi il beneficio».
Quanti e quali limiti state predisponendo?
«Oggi puoi rateizzare automaticamente in 72 rate mensili solo se hai un debito complessivo inferiore a 60 mila euro. Con questa riforma invece lo potrai fare per ogni cartella inferiore a 120.000 euro. E in più, perdi il beneficio se non paghi 8 rate (invece delle 5 attuali)»
Sulla pressione fiscale se e come interverrete?
«Guardi, l’anno scorso è emerso un margine fiscale di 23 miliardi strutturali da spendere. Solo Italia Viva propose di spenderli tutti per abbassare le tasse. Gli altri tenevano famiglia: rdc, quota 102, assunzioni, Superbonus, ecc. Alcuni partiti parlano di tasse solo in campagna elettorale».
Di stralci invece?
«Nel magazzino della ex-Equitalia ci sono 1100 miliardi di cartelle. Di questi, diverse centinaia di miliardi neanche esistono più. Conservarli significa distogliere energie e risorse dal tentativo di recuperare quelli realmente esistenti. Ma anche la lotta all’evasione – come la riduzione delle tasse – per alcuni sono slogan da ripetere in campagna elettorale».
I taglio al cuneo fiscale?
«Siamo pronti a discueterne, quando qualcuno ci chiama. Abbiamo presentato una proposta di legge a mia prima firma (e sottoscritta anche da colleghi di altri partiti) per stabilire che ogni euro recuperato alla lotta all’evasione vada in maniera automatica – e non discrezionalmente, come avviene oggi – a ridurre le tasse. Poichè ora cominciamo a vedere gli effetti delle misure sul fisco elettronico introdotte nel decennio scorso, stiamo parlando di miliardi. Meglio metterli sul cuneo».
Il reddito di cittadinanza? Può essere rivisto?
«Entro questa legislatura mi pare purtroppo difficile. Nel prossimo Parlamento spero ci siano più parlamentari affezionati a promuovere il lavoro e non i sussidi».
Nella delega fiscale c’è spazio per la flat tax?
«Sono per un Irpef a tre aliquote. Già quest’anno siamo scesi da 5 a 4. Credo possiamo proseguire, evitando che l’Irpef continui ad avere un manuale di istruzione di 341 pagine. Se va bene, la delega sarà legge a Ferragosto. Da lì a fine legislatura c’è spazio per i decreti legislativi. Obiettivi come l’abolizione dell’Irap o la semplificazione della normativa non possano attendere ancora».