Altro – ennesimo – post impopolare.
Cosa propone il #TerzoPolo (Azione + IV) su una delle materie su cui di solito si scatena il populismo: le pensioni.
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Non contenti di aver buttato via 23 miliardi per pre-pensionare poche centinaia di migliaia di persone (indipendentemente dal lavoro che facevano), i populisti di destra hanno subito rilanciato con Quota 41, che di miliardi (cumulati) ne costa 65.
La proposta ha subito trovato l’entusiastica approvazione dei populisti di sinistra. Del resto si sa, la struttura demografica italiana è tale per cui se prometti di pre-pensionare, ti becchi un sacco di voti.
Naturalmente, a costoro non importa un fico secco se il costo del pre-pensionamento di massa ricade sui giovani lavoratori: sia sotto forma di debito pubblico più elevato – da ripagare con le proprie tasse – sia sotto forma di aliquote contributive più elevate, poiché le pensioni di oggi sono pagate dai lavoratori di oggi.
In tutti i casi quindi, promettere di aumentare i pre-pensionamenti riduce il reddito di chi oggi lavora e produce. Che spesso coincide con chi è maggiormente trascurato dal nostro welfare.
Come si suol dire quindi, cornuto e mazziato.
Il #TerzoPolo non partecipa a questo show a chi la spara più grossa.
Nel nostro programma si parla di pensioni, ma senza mai nominare gli over-60.
Le nostre due proposte in materia sono infatti tutte rivolte ai giovani, per assicurare loro una pensione decente in futuro.
Vediamole.
1) proponiamo che per ogni euro che un giovane versa alla previdenza complementare, lo Stato – per i primi 3 anni – ne versi un altro, per accompagnare il decollo del piano di accumulo.
2) oggi – con Svezia e Danimarca – siamo l’unico paese Ue in cui i rendimenti maturati ogni anno dai versamenti che facciamo alla previdenza complementare sono tassati, al 20% annuo.
Cancellando questa tassazione – e uniformandoci al resto d’Europa – facciamo sì che la fase di maturazione (che può durare decenni) sia libera dalla zavorra delle tasse e possa quindi formare una pensione complementare molto più alta da corrispondere al giovane, quando (non più giovane) andrà in pensione.
Ecco le nostre due proposte sulle pensioni, alle quali si affianca quella di rendere strutturale l’Anticipo Pensionistico Sociale, che consente alle categorie più deboli e a quelle che hanno svolto lavori gravosi e usurante di poter andare in pensione prima.
Cosa? Cercavate le promesse di raddoppiare gli importi per gli attuali pensionati o mandare tutti a riposo a 55 anni?
Ma no, state tranquilli. Potete trovarle facilmente altrove, da qualche populista di destra o di sinistra.
Non da noi però. #ItaliaSulSerio