Oggi alla Camera ItaliaViva e Azione hanno presentato una proposta concreta per dimezzare il costo delle bollette.
Questi i punti fondamentali:
1) disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica prodotta da rinnovabili da quello dell’energia elettrica prodotta dal gas, in modo da abbassare il prezzo medio.
2) rispetto a quel prezzo medio, fissazione di un tetto massimo alle bollette: 150 euro/MWh per l’energia elettrica, 100 euro/ MWh per il gas.
Questo tetto viene garantito solo per il 90% dei consumi passati, in modo da incentivare anche una riduzione della domanda (che a sua volta serve ad abbassare il prezzo di mercato, quindi a risolvere il problema).
3) la differenza tra 1) e 2) viene coperta dalla finanza pubblica, con queste principali coperture:
a) sia per il 2022 che per il 2023 torniamo al livello di deficit che era stato previsto dal Def (senza, quindi, la riduzione di uno 0,5% annuo nel frattempo determinata dall’extra-gettito).
b) rifacciamo completamente l’imposta straordinaria sugli extra-profitti, garantendo il rimborso a quei (pochi) che hanno già pagato. La nuova imposta sarà una semplice addizionale Ires sugli utili 2022.
c) questa mossa elimina la necessità del meccanismo dei crediti di imposta (farraginoso e rischioso), che quindi cesserebbe il 31 ottobre. Questo garantisce un risparmio di 4,7 mld sul 2022.
Ovviamente questo implica che la legge di bilancio 2023 non abbia altri interventi finanziati a deficit, altrimenti la finanza pubblica sarebbe messa a forte rischio.
Questa la proposta, che sottoponiamo alle altre forze politiche e all’imminente governo di centrodestra.