la mia intervista su il Sole 24 ore del 23/06/2023
«Governo e maggioranza sono poco onorevolmente fuggiti. La prossima settimana si voterà in commissione il mandato al relatore e poi si va in Aula. Abbiano il coraggio di fare una scelta e prendersene le responsabilità».
Luigi Marattin (Italia Viva), presentatore di uno dei due Ddl di ratifica del Mes, avrebbe qualche motivo di soddisfazione nel veder realizzarsi il cortocircuito “sovranista” sul Salva Stati. «La fuga è poco compatibile con la retorica di patrioti coraggiosi con cui ci hanno ammorbato per anni», dice. Ma poi l’analisi entra nel merito.
Come giudica il documento Mef che sottolinea la convenienza della ratifica per i BTp ma anche «il miglioramento delle condizioni di finanziamento» che deriverebbe dall’attivazione del Mes?
Se fossimo nelle condizioni di dover accedere ai prestiti Mes saremmo sull’orlo del fallimento. Quindi è ovvio che sarebbe conveniente accedervi, visto che l’alternativa sarebbe il default. Ma dubito l’Italia sarà mai in quelle condizioni, perlomeno finché i populismi non prenderanno il sopravvento. Per il resto, il documento ha ristabilito i fatti, a discapito della menzognera narrazione populista.
Ma sareste disposti a votare “da soli” la ratifica anche in Aula, replicando quanto avvenuto ieri in commissione?
Certo. Se non lo facessimo, dimostreremmo l’incapacità e l’irresponsabilità del governo, ma faremmo un danno al Paese. E per me lo scopo ultimo della politica non è battere l’avversario, ma fare il bene del Paese.
Spesso però siete stati indicati come possibili “aggiunte” alla maggioranza su singoli temi. C’è spazio?
Noi preferiamo rispondere con i fatti. L’altro ieri in Senato avremmo potuto evitare che la maggioranza finisse sotto e non l’abbiamo fatto. Stessa cosa due mesi fa sullo scostamento. Altro è appoggiare il governo se rinnega le baggianate populiste e sposa un disegno di riforme liberali.
Anche nella delega fiscale?
Nella delega, che ricalca l’impianto di quella Draghi, siamo pronti a dare un contributo se le nostre idee verranno accolte. Purtroppo finora il Governo ha preferito appropriarsi delle nostre idee per cambiare il testo senza riconoscercelo.
Dov’è accaduto?
È il caso della sostituzione della Flat Tax incrementale con la detassazione dei premi di produttività (era un nostro punto qualificante da tre mesi) e con la riforma del saldo-acconto per gli autonomi, dove addirittura il relatore – in un delirio narcisistico senza precedenti – ha copiato integralmente gli emendamenti parlamentari (tra l’altro pure della Lega) per poterne rivendicare la paternità.
Mi pare quindi che sia la maggioranza a non volere un dialogo che riconosca il contributo dell’opposizione.
Se le cose dovessero cambiare nei prossimi giorni siamo pronti. Perché per noi una buona riforma sistemica del fisco è molto più importante del bipolarismo tra curve ultrà in cui la politica italiana è finita da tempo.