Intervista con Andrea Ducci per il Corriere della Sera del 29 giugno 2023
La premier Meloni indica la ratifica del Mes come parte di un pacchetto da discutere in sede Ue. È una strada corretta?
«No. A sentire il suo discorso, prima di ratificare il Mes dovremmo aspettare la conclusione di tutti i principali dossier della Ue da qui al 2050. Si tratta -constata Luigi Marattin, deputato di Azione-Italia Viva- solo di un ultimo disperato tentativo di buttare la palla in tribuna».
Perché non la convince?
«Nella Ue scambi e trattative sono normali. Ma su temi su cui costruire grandi alleanze tra Stati membri: ad esempio, fossimo noi al governo ci faremmo promotori di un grande scambio tra regole fiscali e allargamento della capacità di bilancio europeo. O tra politiche ambientali e completamento di unione bancaria e unione del mercato dei capitali. Ma non si fanno trattative su temi, come questo, su cui in Europa non ci dà ragione neanche l’ultimo dei blogger complottisti».
Alla fine cosa si aspetta che capiti sul Mes?
«Lo ratificheranno. Stanno cercando un modo per non perdere la faccia rispetto alla menzognera narrazione che hanno fatto per anni sul Mes. Perché per i populisti la politica non è “cambiare lo stato presente delle cose”. Bensì aizzare la rabbia della gente contro un fantomatico nemico, meglio se straniero, a cui addossare le colpe che invece sono solo del nostro modo malato di conquistare il consenso senza poi avere la minima idea di cosa fame»