la mia intervista con la Stampa del 22 dicembre 2023
Il deputato di Italia Viva: “Patetico il comportamento di Forza Italia”
Lo stop al Mes è una vendetta del governo per l’accordo tra Francia e Germania sulla riforma del patto di stabilità. Così la pensa Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, che considera quello del centrodestra «un atteggiamento da adolescenti arrabbiati col mondo, più che di una classe dirigente di un grande Paese fondatore della Ue. Dopo questa vicenda sono ancora più dubbioso che alla guida della nave-Italia ci siano timonieri all’altezza del compito».
Forza Italia e i centristi di Lupi si sono astenuti, forse lei si aspettava votassero a favore del Mes come i loro colleghi del Ppe. Come giudica il loro comportamento?
«Patetico. La giornata di ieri certifica che non esiste una gamba moderata della coalizione di governo, ma solo dei camerieri dei sovranisti. Forza Italia si sgola per far credere di essere garante dell’europeismo, ma in realtà è stata zitta e buona e ha avallato la peggior bugia populista degli ultimi dieci anni. Che ci fa vergognare di fronte ai veri moderati d’Europa».
Teme che aver fatto saltare il banco possa produrre delle conseguenze sui mercati?
«È sempre difficile predire le reazioni dei mercati. Da italiano spero proprio di no. Certo fa sorgere alcune domande sulla nostra affidabilità. Sia ai nostri partner europei – di cui abbiamo bisogno su numerosi fronti – sia in chi ogni anno ci presta 500 miliardi per “mandare avanti la baracca”».
Palazzo Chigi auspica ci sia una riflessione a Bruxelles per una modifica del Trattato.
«Figuriamoci. Questa riforma era stata a lungo meditata, e accettata da tutti senza che in nessun Paese fosse sollevato anche un minimo dubbio, neanche dall’ultimo dei blogger sovranisti. Da noi invece Lega e FdI non sono riusciti a liberarsi dalla cialtronesca narrazione che hanno fatto del Mes negli ultimi dieci anni, identificandolo falsamente come il “cattivo” di un film di James Bond».
La premier Meloni sostiene che la mancata ratifica non pregiudica il fatto che gli altri Stati possano richiedere il Mes, che succede adesso?
«Rimane in vigore il vecchio Mes, che ha regole più complesse e meno efficaci per chi ha problemi di finanza pubblica, e che però non può intervenire – essendo stata bocciata la riforma – come “paracadute” in caso di gravi crisi bancarie. Viene meno quindi quello che sarebbe stato un passo in avanti nella mutualizzazione del rischio bancario, con potenziali conseguenze anche sul cammino dell’unione bancaria. Insomma, un grave errore di cui i populisti si pentiranno».
Cosa pensa del nuovo patto di stabilità? La segretaria del Pd Elly Schlein sostiene che la riforma reintroduce l’austerità.
«Ma quale austerità. È solo lo slogan populista scelto da Conte, che purtroppo la Schlein cerca di copiare. A me l’intesa non piace, ma per un motivo ben diverso. Il lavoro di riforma del patto nasce quasi due anni fa con l’obiettivo di rendere le regole fiscali più semplici e più trasparenti. Ne esce un quadro
invece molto più complesso, per certi versi persino contraddittorio, e ancor meno trasparente, ad esempio perché – contrariamente agli annunci- preserva regole basate sul Pil potenziale, che è una variabile non osservabile e che abbiamo compreso avere immensi problemi di misurazione»