Tutti bravi a lodare il Portogallo. Finché non si vede come ha fatto.

In questi giorni sono in tanti a dire “aaah, se fossimo come il Portogallo, che ha risolto i suoi problemi economici!” (Il Pil cresce molto e ha ridotto il debito/pil di 35 punti in pochissimi anni).

In pochi, ovviamente, sono andati a vedere come è successo.

Sono andato sul sito di Eurostat, ho scaricato un po’ di dati e ho fatto tre semplici grafici. In cui confronto il Portogallo con l’Italia.

1) Il primo mostra la spesa pubblica in rapporto al Pil.

Nel 2009 i due valori erano simili: 51,1% per l’Italia, 50,2% per il Portogallo. Da allora, il Portogallo ha ridotto la spesa pubblica di 6 punti. L’Italia l’ha aumentata di 5.

2) Il secondo grafico riguarda le entrate totali del settore pubblico.

Negli ultimi 15 anni hanno avuto un’evoluzione simile, come potete vedere (anche se in Italia di 4 punti stabilmente superiore al Portogallo).

3) Il terzo grafico riguarda il rapporto deficit/Pil.

Dal 2010 il Portogallo ha ridotto il deficit di 11 punti, arrivando l’anno scorso in pratica al pareggio.

L’Italia lo ha aumentato di quasi 4.

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Il Portogallo, quindi, ha messo in atto per davvero la tanto terribile austerità: ha ridotto massicciamente la spesa pubblica, ha usato relativamente poco la leva fiscale, e ha adottato un incisivo programma di riforme strutturali: dalla liberalizzazione del mercato del lavoro, alla semplificazione burocratica passando per un coraggioso efficientamento del settore pubblico.

Occhio quindi a invidiare altri paesi: potremmo un giorno essere costretti a capire davvero cosa hanno fatto.

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