La grande promessa tradita del centrodestra italiano.
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Tanti italiani hanno in buona fede votato centrodestra per un solo motivo: avevano creduto allo slogan “meno tasse per tutti” coniato da Silvio Berlusconi 30 anni fa e che da allora ha costituito l’ossatura principale della proposta politica di quello schieramento.
Escludendo i pochi mesi del 1994, in questi 30 anni il centrodestra (nella sua conformazione standard) è stato al governo 3 volte.
1) Dal 2001 al 2006.
E la pressione fiscale è SALITA dello 0,1% (dal 39,8% al 39,9%).
2) dal 2008 al 2011.
E la pressione fiscale è SALITA dello 0,1% (dal 41,1% al 41,2%).
3) dal 2022 ad oggi.
E la pressione fiscale è SALITA – finora – dello 0,9% (dal 41.7% al 42,6%).
Se la politica fosse una cosa seria, ogni ulteriore promessa di futura “rivoluzione fiscale” proveniente da quello schieramento sarebbe rispedita al mittente con tanto di pernacchie.
Il motivo per cui ciò non accade è che la curva ultra opposta (il centrosinistra) non fa neanche la finta di proporre meno tasse, ma anzi ogni 5 minuti parla di patrimoniale e di nuova spesa pubblica.
Rimane lo spazio per chi vuole ridurre le tasse davvero ma senza vendere cialtronate e comode illusioni: l’unico modo affinché cio’ possa accadere è un taglio pluriennale della spesa pubblica in rapporto al Pil.
E di questo parliamo sabato a Roma.