la mia intervista con Matteo Pucciarelli su la Repubblica di sabato 8 marzo 2025.
Oggi a Roma nasce un nuovo partito fondato da Orizzonti Liberali, Libdem, Nos, Liberalforum. Il deputato ex Pd e Iv Luigi Marattin è tra i promotori insieme a Andrea Marcucci.
Il nome quale sarà?
«Basta con margherite, querce, elefantini e aironi. Sarà proprio “partito” con poi un aggettivo che indica una impostazione culturale».
Liberale quindi. Partite subito col tesseramento?
«Sì, e con un manifesto, lo Statuto, proposte programmatiche e una strategia di comunicazione. Fra tre mesi il primo congresso. Di solito c’è un leader e poi il resto, qui è il contrario. Le leadership sono necessarie, ma prima le idee».
I vostri valori in tre parole?
«Atlantismo come difesa delle liberaldemocrazie; taglio della spesa pubblica per finanziare la riduzione della pressione fiscale, aumentata anche con Meloni al governo; concorrenza, perché serve una frustata di liberalizzazioni. Cose non offerte davvero dal menù dei due poli: per la sinistra è neoliberismo, per la destra tecnocrazia».
Sarete centristi insomma.
«Alternativi a entrambi i poli. Questo bipolarismo cerca l’elettorato estremo, per il nostro dna non c’è spazio».
I possibili alleati? Renzi, Calenda, Magi, Noi moderati, Forza Italia?
«Tutti tranne Calenda hanno scelto uno dei due poli, quindi per noi lui sarà un interlocutore. Noi miriamo a un governo senza i populisti, quindi non ci alleiamo altrimenti faremmo un favore agli uni o agli altri. Se vado nel centrodestra la prima riunione economica devo farla con Borghi e Bagnai, a sinistra con Fratoianni e Orlando, quindi perché devo allearmi se sono chiare le differenze? Vediamo quanto vale
nel Paese questa proposta».
La vostra è una “opzione Milei” non populista e all’italiana?
«Evitiamo di sposare modelli in toto. La motosega in alcuni campi servirebbe, ma su molte altre cose le differenze sono tante».
Col Pd ci può essere un dialogo?
«Quale Pd? Quello di Tinagli e Provenzano? O quello di Guerini e Tarquinio? Sono uscito dal Pd perché voleva tenere insieme un tondo con un quadrato. Siamo sempre li…».