VOGLIONO TUTTI L’EUROPA. POI PERÒ…

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però quando l’Europa ti chiede di ridurre il terzo debito pubblico più alto del pianeta (perché condivide con te la stessa moneta), eh no, basta austerità.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però quando si tratta di rinunciare a parte del gettito fiscale italiano per devolverlo al bilancio Ue senza sostituirlo con altre tasse, eh no, perché i soldi ci servono qui, per assumere i precari.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però quando una banca francese vuol comprare una banca italiana, oddio oddio arrivano i barbari, mettiamo la Golden Power. Perché, si sa, meglio salvaguardare l’Italianita’.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però quando si tratta di completare il mercato unico, eh che palle questa mania per la concorrenza, per le gare. Basta neoliberismo.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però più di metà degli ultimi due parlamenti non ha ratificato la riforma del Mes, facendoci ridere dietro pure dai sovranisti e dai populisti degli altri paesi.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però se si tratta di fare il mercato unico dei capitali, sciogliere la Consob e devolvere la regolamentazione all’Esma, ma che sei matto, che ste cose è meglio guardarcele a casa nostra.

Vogliono tutti l’Europa.

Poi però aspettiamo a vedere se possiamo integrare le industrie della difesa perché sai com’è, c’è Leonardo, capisc a mme.

L’Europa sta diventando uno slogan.

Tutti a parole la vogliono, quasi nessuno è disposto a fare le cose che servono per farla davvero.

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