Intervista a la Repubblica – 16 dicembre 2022
«Le parole di Giorgetti equivalgono all’annuncio della volontà del governo di non ratificare il Trattato», dice Luigi Marattin, deputato di Italia Viva che ha presentato un`interrogazione al ministro dell’Economia sul nuovo fondo salva-Stati, che l’Italia è l’ultimo Paese Ue a non aver approvato.
Il ministro Giorgetti dice che la decisione sulla ratifica del Mes deve essere preceduta da «ampio dibattito in Parlamento». Non è una procedura corretta?
«Correttissima, ci mancherebbe altro. Giorgetti ha aggiunto che il Parlamento deve essere coinvolto
anche prima che il governo presenti il disegno di legge: ma non sta scritto da nessuna parte. In Parlamento tre quarti delle forze politiche vedono il Mes come fumo negli occhi, senza spiegare il perché. Le parole del ministro equivalgono alla volontà di non ratificarlo».
La premier Meloni si è sempre dichiarata contraria al Mes. Ora però è al governo e un disimpegno non passerebbe inosservato. Il Mes sarà archiviato?
«Sul Mes si è scaricato il peggior cialtronismo populista di questi anni. Ratificare il Trattato non significa accedere al Mes, ma approvare una riforma migliorativa di quello strumento, per essere in grado di aiutare i Paesi dell’area euro che malauguratamente dovessero incorrere in crisi bancarie o fiscali. Era un impegno preso dal governo in cui Salvini era vicepremier».
Il governo, con la manovra, ha aumentato i fondi per la sanità, ci sono i fondi del Pnrr. Perché l`Italia dovrebbe richiederlo?
«Il Mes sanitario non c’entra assolutamente nulla con la ratifica del trattato di riforma e il fatto che il ministro abbia collegato le due cose, come fanno i peggiori profili anonimi sovranisti su Twitter, è una cosa oggettivamente sconcertante. L’accesso ai 39 miliardi a costo quasi zero della linea di credito pandemica del Mes ci consentirebbe, invece, una modernizzazione e riqualificazione del nostro sistema sanitario e a tutt’oggi nessuno è stato in grado di spiegare perché non dovremmo usufruirne».