Ieri l’Assemblea Nazionale di Italia Viva ha deciso – su proposta del Presidente Matteo Renzi – di avviare l’iter per lo svolgimento nel mese di ottobre dei congressi locali, come più volte richiesto dalla base.
È stata una decisione giusta, che va nella direzione di favorire partecipazione e contendibilita’ all’interno di una comunità che vuole crescere e essere protagonista della costruzione di una nuova offerta politica popolare, liberale e autenticamente riformista.
Tuttavia, alla fine dell’Assemblea – quando non era più possibile intervenire – il Presidente ha comunicato l’avvenuta nomina di un coordinatore nazionale, Raffaella Paita. Una collega di valore con cui abbiamo condiviso tanto e con cui non è nostra intenzione fare neanche un briciolo di polemica o mostrare segni di sfiducia.
Si è venuta però a creare una situazione strana: gli iscritti di Italia Viva, all’interno di una competizione libera e democratica, sono considerati meritevoli di poter scegliere il coordinatore comunale, quello provinciale e quello regionale
Ma non quello nazionale.
Che, prima ancora di ogni modifica statutaria che istituisca quel ruolo (ora non presente), viene nominata al termine dell’assemblea senza possibilità di discussione né informazione preventiva. A questo si aggiunge che senza un ampio confronto su quale direzione dare al partito e quale visione nazionale, i congressi locali non avrebbero argomenti di discussione sufficientemente approfonditi.
Noi crediamo che la nostra storia, il cammino che questa comunità ha fatto e le enormi sfide che ha dovuto affrontare rimanendo unita meritino una soluzione diversa.
Pertanto siamo a proporre che nel mese di ottobre la comunità di Italia Viva possa avere modo di scegliere sia i coordinatori locali che quello nazionale. Una scelta che, siamo sicuri, troverà la condivisione anche di Lella, il cui ruolo verrebbe così legittimato da una competizione aperta e democratica. Esattamente come quella che dovrà affrontare chi si candiderà a coordinatore locale.
La comunità di Italia Viva ne ha passate tante, ma è sempre riuscita a preservare coesione, coraggio e forza. È composta da uomini e donne che si sono guadagnati sul campo il diritto di essere protagonisti della propria storia. E il diritto, per essere davvero tale, deve essere uguale per tutte e per tutti.
Questa nostra proposta – che avremmo fatto in Assemblea ieri se la nomina di un coordinatore fosse stata annunciata all’inizio e non alla fine – ha il solo scopo di rafforzare ulteriormente la comunità politica di Italia Viva e fare in modo che tutte e tutti possano ancora sentirla come casa. Rendiamola, come merita, ancora più “libera e forte”.
𝑳𝒖𝒊𝒈𝒊 𝑴𝒂𝒓𝒂𝒕𝒕𝒊𝒏 – 𝑬𝒍𝒆𝒏𝒂 𝑩𝒐𝒏𝒆𝒕𝒕𝒊