la mia intervista del 28 dicembre 2024 al Corriere della Sera.
Onorevole Marattin, anche il Ministro Giorgetti ammette che l’esame della manovra in una sola Camera impone di essere rivisto e che tocca al parlamento decidere.
“È vero che spetta al Parlamento. Ma, del resto, Giorgetti oltre che ministro è – osserva Luigi Marattin, deputato del Gruppo Misto e Presidente di Orizzonti Liberali – un parlamentare e un autorevole esponente di un partito di maggioranza. Non è, insomma, la voce di qualcuno a caso.”
Il relatore della manovra, Guido Liris (Fratelli d’Italia), dice basta con una sola lettura. Una scelta tardiva?
“Qualche hanno fa ho ricoperto la carica di Presidente della Commissione Finanze e mi sono rifiutato di esprimermi sulla legge di Bilancio. Quello che sta capitando in queste ore si ripete puntualmente, già pochi giorni dopo l’approvazione della legge di Bilancio il tema non interessa più a nessuno. Qui c’è una sola cosa da fare”
Quale?
“Fondere le due Camere e realizzare così un’unica Camera da 600 parlamentari. Abbiamo cambiato la Costituzione per le isole e l’ambiente, con interventi che servono, in definitiva, a legittimare i rispettivi portatori di interesse a chiedere più soldi. La Costituzione volendo si cambia in sei mesi. Non c’è parlamentare che non ritenga questa soluzione ormai necessaria, io stesso nelle prossime settimane presenterò una proposta di legge di modifica. Perciò invito lo stesso Giorgetti ad esserne il primo firmatario. Risolviamo il problema, smettendo puntualmente ogni anno di discutere fra Natale e il 31 dicembre.”
Il costituzionalista Stefano Ceccanti suggerisce di approvare la manovra in seduta comune. È una soluzione?
“Mi chiedo a cosa serva. In Italia non dobbiamo sempre per forza fare dei compromessi: se le due Camere votano in seduta comune allora ha più senso avere un’unica Camera, anche perché poi il problema si pone per ogni decreto in conversione. A questo punto meglio fare una Camera soltanto, riassegnando la giusta centralità e dignità al Parlamento.